Ruperto di Deutz. Abitare con Cristo


Gesù si voltò e, vedendo che i due discepoli lo seguivano. disse: "Che cercate? Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro)., dove abiti?''.
Il vangelo dice bene che Gesù si voltò verso i discepoli. Fino allora, infatti, era sceso dal cielo senza volgere il suo volto, a causa dell'ira divina contro il peccato di tutto il genere umano. Ecco perché il profeta esclama gemendo: Tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo; tu avevi nascosto da noi il tuo volto.1( Is 64,4.6 )
Ma oggi Gesù si rivolge, si degna di posare lo sguardo su quelli che cercano Dio nella fede. C'è un salmo che parla di questo rivolgersi di Dio verso l'uomo: Non tornerai tu forse a darci vita? 2( Sal 84,7 ) E anche: Volgiti, Signore, a liberarmi. 3.( Sal 6,5 )
Gesù si volta indietro e fissa coloro che lo stanno seguendo. Posa uno sguardo pieno di bontà su chi professa la fede nella sua incarnazione e nella sua passione. Ma fra coloro che seguono Gesù, molti non sanno quello che cercano, né a quale spirito appartengano, e ancor meno sono consapevoli dell'intenzione che li guida.


Non tutti seguono Cristo con il medesimo spirito. Gesù domanda perciò ai primi discepoli: Che cercate? Ogni volta che udiamo tali parole, osserviamo il nostro cuore e interroghiamo la nostra coscienza per sapere con quale intenzione ci siamo messi alla sequela di Cristo.
Ciò che Gesù dice ai discepoli, lo dice pure a noi. Se cerchiamo sul serio Cristo, se vogliamo abitare dove lui abita, allora la brama del cuore risponderà: Rabbì (che significa maestro), dove abiti? Facciamo bene a chiamarlo maestro, dato che ci mettiamo alla sua scuola, cercando davvero Dio. Gli diciamo: Dove abiti?quando pensiamoalla patria celeste, dove Cristo è assiso alla destra del Padre, splendente della gloria che aveva presso il Padre dall'inizio del mondo, lui che visse come nomade sulla terra senza avere dove posare il capo.


Il salmista canta: Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio. 4.( Sal 41,5 )Anche noi dobbiamo sempre ricordare, noi che siamo alla sequela di Cristo mediante la fede, che un solo moto di vanità può relegarci tra quelli di cui sta scritto: In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 5.( Mt 6,2 ) Il salmista si rifiuta d'essere assimilato a costoro e dice: Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.6.( Sal 26,4 )
Chiediamo con perseveranza al Signore: Dove abiti? e un giorno egli ci risponderà: Venite e vedrete. Il testo del vangelo prosegue-. Andarono dunque e videro dove abitava.
Gesù ci dice: Venite e vedrete, allorché introduce nella grazia della contemplazione chi vi si è disposto, ammettendo lo per un attimo alle gioie del cielo, affinché gusti quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo. 7.( 1 Cor 2,9 )


I discepoli accompagnarono Gesù e videro dove abitava. Per chi vede la dimora dei Creatore, la creatura è irrilevante. San Paolo ne dà testimonianza: Conosco un uomo in Cristo che fu rapito al terzo cielo in paradiso e udì parole indicibili che non e lecito ad alcuno pronunziare.8.( 2 Cor 12,2‑4 )Per un altro genere di grazia, altri santi videro, pregustandola un momento, la gloria del Regno dove dimora Gesù. Paolo, scelto dalla grazia a una tale visione, non sapeva più se era uscito fuori dal corpo o se si trattava di un'estasi dello spirito, tanto che esclamò:Se con il corpo o senza corpo, non lo so, lo sa Dio.8 .( 2 Cor 12,2‑4 ) Notiamo quanto afferma il seguito del vangelo di oggi:
Quel giorno si fermarono presso di lui. Non fu quello però il giorno in cui lasciarono tutto per
mettersi alla sequela di Cristo e rimanere sempre con lui. Gesù infatti non aveva ancora proclamato che bisogna lasciare padre e madre se si vuole seguirlo.

Commentaria in Evangelium S.Ioannis,lib.II. 


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