San Girolamo. Ora la suocera di Simone stava a letto con la febbre


"Ora la suocera di Simone stava a letto con la febbre" (Mc 1,30). Dio voglia 
ch’egli venga ed entri nella nostra casa, e guarisca con un suo ordine la febbre dei 
nostri peccati. Ciascuno di noi è febbricitante. Quando sono colto dall’ira, ho la 
febbre ogni vizio è una febbre. Preghiamo dunque gli apostoli affinché supplichino 
Gesù, ed egli venga a noi e tocchi la nostra mano: se la sua mano ci tocca, subito la 
febbre è scacciata. E il Signore un grande medico, un vero archiatra. Un medico era 
Mosè, un medico era Isaia, medici sono tutti i santi: ma questo è il maestro di tutti i 
medici. Egli sa toccare con cura le vene, sa scrutare nei segreti del male. Non tocca le 
orecchie, non tocca la fronte, né tocca alcuna altra parte del corpo: tocca soltanto la 
mano. Quella donna, infatti, aveva la febbre, perché non aveva opere di bene. Prima viene dunque sanata nelle opere e poi viene liberata dalla febbre. Non può liberarsi 
della febbre se non è guarita nelle opere. Quando la nostra mano opera il male, è 
come se fossimo costretti a stare a letto; non possiamo alzarci, non possiamo 
camminare: è come se fossimo ammalati in ogni parte del corpo.

       E "avvicinatosi" (Mc 1,31) a lei che era ammalata... Essa non poteva alzarsi, 
giaceva nel letto; quindi, non poteva venire incontro al Signore che entrava: ma 
questo misericordioso medico, che la teneva sulle sue spalle come fosse una morbida 
pecorella, va lui al letto. «E avvicinatosi...». Si avvicina spontaneamente, per guarirla 
di sua propria volontà. «E avvicinatosi...». Stai attento a che cosa dice. È come se 
dicesse: Avresti dovuto correre incontro a me, venire alla porta per accogliermi, 
affinché la tua guarigione non fosse soltanto opera della mia misericordia, ma anche 
della tua volontà: ma, poiché sei in preda ad una violenta febbre e non ti puoi alzare, 
vengo io.

       E "avvicinatosi la fece alzare". Ella non poteva alzarsi, ed è alzata dal Signore. 
"E la fece alzare prendendola per mano" (Mc 1,31). Giustamente la prende per mano. 
Quando anche Pietro era in pericolo in mare e stava per essere sommerso, è toccato 
dalla sua mano e subito si alza. «E la fece alzare prendendola per la mano»: con la 
sua mano prese la mano di lei. O beata amicizia, o dolcissimo bacio! La fece alzare 
dopo averla presa per mano: la mano di lui guarì la mano di lei. La prese per mano 
come medico, sentì le sue vene, costatò la violenza della febbre, egli che è medico e 
medicina. Gesù tocca, e la febbre fugge. Tocchi anche le nostre mani, per rendere 
pure le nostre opere. Che entri nella nostra casa: alziamoci dal letto non restiamo 
sdraiati. Gesù sta dinanzi al nostro letto e noi non ci alziamo? Leviamoci, stiamo in 
piedi: è ignominioso per noi giacere dinanzi a Gesù. Ma qualcuno dirà:  - Dov’è 
Gesù? Gesù è qui. "Sta in mezzo a voi uno che voi non conoscete" (Jn 1,26). "Il regno 
di Dio è dentro di voi" (Lc 17,21). Crediamo, e vedremo Gesù qui oggi. E se non 
possiamo toccare la sua mano, corriamo ai suoi piedi. Se non possiamo giungere alla 
sua testa, almeno laviamo con le nostre lacrime i suoi piedi. Il nostro pentimento è 
profumo per il Salvatore. Osserva quanto è grande la misericordia del Signore. I 
nostri peccati mandano un cattivo odore, sono putredine: tuttavia, se ci pentiamo dei nostri peccati, se piangiamo, i nostri puzzolenti peccati diventano il profumo del 
Signore. Preghiamo dunque il Signore affinché ci prenda per la mano...

       Che dice ancora David? "Mi laverai e io sarò più bianco della neve" (Ps 50,9). 
Poiché mi hai lavato con le mie lacrime le mie lacrime e la mia penitenza hanno agito 
per me come ii battesimo. Potete costatare da qui quanto sia efficace la penitenza. 
Egli si pentì e pianse: perciò fu purificato. Che cosa dice subito dopo? "Insegnerò 
agli iniqui la tua via, e gli empi si convertiranno a te" (Ps 50,15). Il penitente è 
diventato maestro. Perché ho detto tutto questo? Perché qui sta scritto: "E subito la 
febbre la lasciò ed ella si mise a servirli" (Mc 1,31). Non si accontenta di essere stata 
liberata dalla febbre, ma subito si mette al servizio di Cristo. «E si mise a servirli». Li 
serviva con i piedi, li serviva con le mani, correva di qua e di là, e venerava colui dal 
quale era stata guarita. Serviamo anche noi Gesù. Egli accoglie volentieri il nostro 
servizio, anche se abbiamo le mani sporche: infatti egli si degna di guardare ciò che si 
è degnato di guarire. Sia a lui gloria nei secoli dei secoli. Amen.  

(Girolamo, 
Comment. in Marc., 2)


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