Sant’Afraate. Il signore del sabato


Per mezzo di Mosè suo servo, il Signore ha domandato ai figli di Israele di osservare il sabato. Disse loro: “ Sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore” (Es 20,9)... Li avvertì: “Non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame”. Aggiunse anche: “Perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero” (Es 23,12)... Il sabato non è stato imposto come una prova, una scelta da operare fra la vita e la morte, fra la giustizia e il peccato come gli altri precetti secondo  i quali l’uomo può vivere o morire. No, il sabato, a suo tempo è stato dato al popolo in vista del riposo – sia degli uomini che degli animali...
         Ascoltate ora quale è il sabato gradito al Signore. L’ha detto Isaia: “Fate riposare lo stanco” (28,12). E altrove: “Quanti si guardano dal profanare il sabato, restano fermi alla mia alleanza” (56,4)... Il sabato non approfitta affatto ai cattivi, agli assassini, ai ladri. Dio invece abita in coloro che scelgono quello che piace a Dio e non commettono il male; in essi Dio fa la sua dimora secondo la sua parola: “Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò” (Lv 26,12; 2 Cor 6,16)... Noi dunque, custodiamo fedelmente il sabato di Dio, cioè quello che piace al suo cuore. Così entreremo nel sabato del grande riposo, il sabato del cielo e della terra in cui ogni creatura si riposerà.

Nessun commento: